I consumatori hanno confermato che la Privacy dei propri dati è diventata parte dei criteri che usano, per decidere i propri acquisti
I consumatori ed i propri dati
Da oltre 4 anni il GDPR ha cambiato la realtà di coloro che creano il contatto tra cliente e prodotto offerto, i cosiddetti “marketer”, hanno dovuto adattare il proprio ruolo e raggiungere i loro obiettivi, operando in un regime totalmente nuovo. Ma non solo il lavoro ed il ruolo dei marketer è cambiato, anche i consumatori hanno fatto il loro cambiamento nella percezione dell’importanza dei propri dati nel mercato e questo dovrebbe essere un “avviso” emesso e che i marketer dovrebbero percepire.
In base ad una ricerca eseguita su oltre 3000 consumatori, è stato scoperto che non solo i consumatori hanno una maggiore consapevolezza del modo in cui i dati sono usati ed hanno una maggiore comprensione dei loro diritti, ma anche che la privacy è diventata un dei criteri che usano per decidere dove comprare.
In breve, oggi i consumatori valutano la reputazione di un brand usando come parametro la privacy dei dati, nello stesso modo in cui utilizzano altri fattori più tradizionali come la qualità del prodotto o il servizio assistenza.
Ma qual è il perché di tale cambiamento?
Perché i consumatori sono più attenti alla privacy che non in precedenza? E’ stato chiesto agli intervistati se sentono di avere il controllo del modo in cui le loro informazioni personali sono usate delle società con cui interagiscono ed il 60% afferma di essere in disaccordo o indeciso.
Nonostante tutto però il GDPR non ha dato ai consumatori più fiducia nel modo in cui i loro dati sono trattati, solo il 60% ha prestato maggiore attenzione alle informazioni che condiviso con le aziende.
Ma quale prezzo stanno pagando le aziende
L’impatto più forte che tutto questo ha avuto sulle aziende, è la richiesta del consenso e qui i consumatori non possono essere più chiari di così: se l’azienda sbaglia a gestire il consenso, se ne andranno.
Quando è stato chiesto agli intervistati che cosa avrebbero fatto nel caso in cui fossero stati contattati attraverso un canale a cui non avevano prestato il consenso, il 57% ha affermato che avrebbe tagliato ogni rapporto con l’azienda.
Il problema, in questo caso, è che molte aziende permettono di dare (o rifiutare) il consenso all’utilizzo dei dati in diversi touchpoint (per esempio l’e-mail e la creazione dell’account), e questo fa sì che le preferenze al consenso vengano archiviate in diversi database e finiscano per dare un’immagine imprecisa delle preferenze del cliente al consenso. Questo può quindi portare le aziende a inviare comunicazioni che non sono coerenti con le preferenze più aggiornate del consumatore.
Il lato positivo per le aziende: la privacy come opportunità
Questa nuova attenzione dei consumatori alla privacy, può essere utilizzata a vantaggio delle aziende.
Per esempio, un rilevante 57% dei consumatori crede che le aziende con cui condividono i loro dati li vendano. Così le aziende dovrebbero imparare come prima cosa a esplicitare il fatto che non lo faranno: quasi due terzi (62%) degli intervistati ha detto infatti di essere più propenso acquistare da un’azienda che garantisce che non condividerà con terze parti le informazioni personali dei consumatori.
Nono solo mail 60% degli intervistati consiglierebbe ad amici e parenti, un’azienda che garantisca la privacy dei dati. Altro fatto a cui le aziende dovrebbero prestare attenzione è che i consumatori negli ultimi 12 mesi hanno letto più di 5 volte una policy privacy.
Il successo dipende quindi anche da una nuova prospettiva
La notizia della nuova concezione della privacy da parte dei consumatori, è un’opportunità per rinnovare e differenziare un’azienda. Siamo consapevoli che la privacy sia una risorsa di marketing e attraverso questa sarebbe opportuno andare incontro alle esigenze del consumatore. E cioè:
- Imparare a raccogliere solo i dati necessari al proprio lavoro
- Rivedere i modo con cui si raccolgono i dati ed il consenso
- Dare la giusta importanza alla privacy dei dati
E soprattutto fare in modo che la privacy sia chiara e facile da trovare e capire, che sia altrettanto chiaro di come i dati raccolti saranno usati, in modo che il consumatore sia consapevole del rispetto che ci sarà nei loro confronti.
Documentazione allegata
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La consapevolezza dei consumatori
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