Ricerca Unipol-Ipsos: circa 10 milioni di italiani hanno subito violazioni digitali in rete
Quali violazioni
Dal furto di identità alla clonazione della carta di credito, dalla violazione della privacy al cyber bullismo: sono circa 10 milioni gli italiani che hanno subito violazioni digitali, personalmente o ai danni di un membro della propria famiglia.
Le violazioni coinvolgono soprattutto la cosiddetta “generazione Z” (32% dei casi a persone tra 16 e 26 anni) e gli episodi decrescono all’aumentare dell’età, piano piano fino ad arrivare al “solo” 11% dei Baby Boomers (57-64 anni).
I più esposti sono colore che utilizzano i social network con frequenza medio-elevata, seguiti da persone “esperte nel digitale” e “non esperti. Il furto di identità e la clonazione della carta di credito, sono percepiti più gravi nella navigazione web.
La ricerca compiuta da Changes-Unipol, magazine digitale del gruppo assicurativo Italiano, elaborata da Ipsos. L’indagine si basa su 1720 interviste, su un campione di popolazione di età dai 16 ai 74 anni. A livello territoriale le infrazioni si verificano in maniera uniforme in tutta Italia.
I rischi più gravi nel web
Tra le varie violazioni digitali, una particolare attenzione merita il Cyber bullismo, fenomeno sociale che si sta prepotentemente imponendo come tipica manifestazione della criminalità minorile. I dati confermano che 4 intervistati su 10 valutano il cyber bullismo come un grave rischio, avvertito soprattutto dalle donne ed in generale in tutte le varie fasce di età.
I vari metodi per proteggersi
Per quanto riguarda le contromisure adottate per proteggersi, gli italiani si basano soprattutto sul “fai da te”, fornendo solo i dati personali obbligatori ed indispensabili, mentre una parte degli intervistati ritiene sufficiente non divulgare proprie foto e di minori. Queste misure si accentuano soprattutto nella generazione di età più avanzata, che prende le distanze dai social, mentre la Generazione Z appare meno prudente in relazione soprattutto alla pubblicazione di immagini e foto, soprattutto le proprie.
In questo contesto fatto di rischi digitali più o meno percepiti, si distinguono l’e-commerce ed i pagamenti online: il 77% degli italiani li ritiene infatti sicuri, percentuale che cala in base all’età.
Documentazione allegata
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Ricerca sulle violazioni digitali in rete
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